Radiologia Interventistica: Focus sulle Terapie del Futuro

In Italia più di 90mila procedure di radiologia interventistica ogni anno, quadruplicheranno entro il 2020

Un’opzione in più per garantire una buona qualità di vita ai malati, alternativa alla chirurgia. Se ne parlerà nel corso del VII Corso di Radiologia Interventistica a Firenze

FIRENZE, 24 FEBBRAIO 2016. Riduce l’invasività delle cure, garantisce la massima precisione e la sicurezza del paziente: la radiologia interventistica è ormai una della realtà più importanti della moderna medicina, con un margine di crescita costante.

I massimi esperti nazionali nel campo di questa disciplina, che sta prendendo sempre più piede nel salvataggio del paziente con emorragie e nella cura e dei tumori - si ritrovano per fare il punto sullo stato dell’arte delle tecnologie attuali e per presentare le ultime scoperte scientifiche in questo campo alla VII edizione del Corso di Radiologia Interventistica a Firenze per fare il punto sulle ultime novità (al Grand Hotel Baglioni, il 25-26 febbraio).

“Incontro fra esperti sulla embolizzazione nelle urgenze” questo il focus principale dell’edizione 2016 del Corso di Radiologia Interventistica, organizzato dal Dottor Ernesto Mazza, Direttore della Struttura Organizzativa Dipartimentale di Radiologia Interventistica di Careggi.

«Si tratta di un evento fra i più importanti nel panorama nazionale, alla presenza di esperti e opinion leader di altissimo profilo - commenta Mazza, Presidente del Corso -  che quest’anno si focalizzeranno specificamente sulla sicurezza dei pazienti: la Radiologia Interventistica infatti è un settore specialistico della Medicina che sta acquistando un‘importanza enorme come disciplina salvavita nelle urgenze e nella lotta contro i tumori».

La radiologia interventistica nasce per sviluppare tecniche meno invasive rispetto alle metodiche chirurgiche standard, ma capaci di produrre gli stessi risultati clinici; tecniche permettono di effettuare trattamenti mirati raggiungendo la sede della malattia attraverso le vie naturali (sistema urinario, digestivo, vascolare) o con un accesso diretto all’organo malato, rapido e senza rischi.

Rispetto alla chirurgia, i vantaggi offerti dagli interventi di Radiologia Interventistica sono: l’impiego pressoché sistematico dell’anestesia locale, la selettività d’azione, la ridotta degenza ospedaliera (con relativa diminuzione dei costi) e il grado di soddisfazione dei pazienti, che riescono a risolvere la problematica clinica in modo quasi impensabile, senza dolore.

Ad oggi in Italia si contano circa 95mila procedure ogni anno, e le stime europee prevedono che questi numeri quadruplicheranno entro il 2020.

E non cura solo le emorragie e i tumori; infatti, la radiologia interventistica è applicabile anche ad un’ampia serie di casistiche: dalla termoablazione e dalla chemioembolizzazione per il trattamento del tumore al fegato alla scleroembolizzazione del varicocele, fino alla cifoplastica e vertebroplastica per la stabilizzazione delle fratture vertebrali e all’elettrotermia intradiscale per la cura dell’ernia del disco.

E sono tanti gli argomenti che saranno trattati a Firenze, con un programma ricco di relatori di eccellenza, tra cui spiccano la Relazione del Dottor Francesco Mondaini sui sanguinamenti gastro-intestinali  e gli interventi mini-invasivi (per bloccare le emorragie gastro-intestinali anche nei casi in cui non è possibile intervenire chirurgicamente) e la relazione del Dottor Michele Citone sull’embolizzazione splenica, una procedura salvavita, alternativa all’asportazione chirurgica della milza. Il Dottor Mazza invece approfondirà l’argomento dell’inserimento percutaneo di stent che ristabiliscono il flusso biliare nei tumori bilio-pancreatici anche in caso di fallimento della chirurgia e dell’endoscopia.

 

UFFICIO STAMPA:

Daniel Meyer

Press Office & Communication

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