Endoscopia transnasale nella valutazione pediatrica di esofagite eosinofila

di Emilia Vaccaro

ecco perché è preferibile a quella tradizionale.

L’ endoscopia transnasale in pazienti non sedati ha dimostrato di essere un’alternativa sicura, ben tollerata e a basso costo rispetto all’ esofagogastroduodenoscopia (EGD) in soggetti sedati per la valutazione pediatrica di esofagite eosinofila. Questo è quanto riportato da uno studio pubblicato sulla rivista Gastrointestinal endoscopy.

L’esofagite eosinofila (EoE) è una malattia infiammatoria cronica localizzata all’esofago, di presumibile eziopatogenesi (l'analisi del processo di insorgenza di una patologia e del suo sviluppo (patogenesi), con particolare attenzione alle sue cause (eziologia)) immuno-allergica, che mostra un’alternanza di periodi di remissione clinica e di episodi di attività.

Essa è un’entità caratterizzata, dal punto di vista istologico, da una severa eosinofilia esofagea e da sintomi secondari ad una disfunzione dell’esofago.

L’esofagite eosinofila è una patologia emergente, i cui tassi di incidenza e di prevalenza hanno subito un netto incremento negli ultimi dieci anni sia in età adulta che pediatrica.

È stata ipotizzata una predisposizione genetica alla malattia, proprio sulla base di numerose segnalazioni di una prevalenza molto più elevata nel sesso maschile e nei soggetti di razza caucasica oltre che nei familiari di soggetti affetti.

Per quanto riguarda i sintomi clinici, il lattante e il bambino in età prescolare spesso presentano difficoltà di alimentazione, con sintomi pressoché sovrapponibili a quelli della malattia da reflusso gastroesofageo, mentre i bambini in età scolare hanno più frequentemente vomito o sintomi dolorosi.

La disfagia (difficoltà alla deglutizione) è un sintomo predominante invece negli adolescenti e negli adulti. In quasi la metà dei casi possono essere anche presenti asma, rinite allergica e dermatite atopica.

L’esame endoscopico e bioptico rappresentano il cardine diagnostico.

Un esame endoscopico normale non esclude la presenza di una EoE: è sempre necessario procedere all’esame istologico dei pezzi prelevati per il riscontro di un infiltrato eosinofilo. La Consensus del 2011 raccomanda l’esecuzione di 2-4 biopsie, seppure sembrerebbero ottimali per la diagnosi almeno cinque prelievi.

L’esofagogastroduodenoscopia è l'esame diagnostico che consente al medico endoscopista di esaminare direttamente, attraverso uno strumento a fibre ottiche, l’interno dell’esofago, dello stomaco e del duodeno, mettendo in evidenza eventuali alterazioni o malattie organiche.

Lo strumento è sospinto dolcemente attraverso l’esofago, lo stomaco sino al primo tratto del duodeno.

Se richiesto viene spruzzato dello spray anestetico nel cavo orale; si pratica (se necessario o richiesto) una sedazione con benzodiazepine.

L’endoscopia transnasale è una metodica mininvasiva, alternativa e sovrapponibile all'esame tradizionale, che risulta essere particolarmente meno fastidiosa e quindi molto meglio tollerabile dal paziente.

La caratteristica principale del gastroscopio transnasale è il suo ridotto diametro che varia,  in base all’azienda produttrice.

Per valutare le prestazioni dell’endoscopia transnasale in pazienti non sedati accompagnate da biopsie per il monitoraggio della mucosa esofagea in soggetti pediatrici con EoE, il dr. Friedlander e i suoi colleghi hanno analizzato campioni di biopsie, durata della procedura, eventi avversi, costi e preferenze del paziente in 21 bambini con EoE sottoposti alla procedura (età media, 13.04 ± 2,7 anni).

Tutti i pazienti avevano subito almeno una precedente EGD.

Per eseguire l’endoscopia transnasale i medici hanno utilizzato un broncoscopio da 2.8 mm (canale 1.2-mm) o un altro flessibile da 4 mm (canale 2 mm). Per l'anestesia topica è stata usata lidocaina e il paziente è stato distratto attraverso occhiali 3D.

Non si sono verificati eventi avversi gravi.

L’analisi istopatologica ha mostrato che 12 pazienti avevano zero eosinofili per campo ad alta potenza (HPF), quattro pazienti avevano meno di 15/HPF e cinque pazienti avevano più di 15 / HPF. Reperti visivi e istologici correlavano nell’85,7% dei pazienti.

La superficie epiteliale totale dei campioni bioptici della mucosa prelevati con endoscopia transnasale era paragonabile a quelli ottenuti da precedenti EGD utilizzando pinze endoscopiche standard.

L’endoscopia transnasale è stata preferita all’ EGD dall’ 85,7% dei genitori e dal 52,4% dei pazienti, mentre tutti i genitori e il 76,2% dei pazienti hanno detto che avrebbero potuto sottoporsi di nuovo alla procedura. I costi associati alla procedura sono stati del 60,1% ± 10,7% inferiori alle precedenti EGD.

In conclusione, come hanno precisato i ricercatori: «l'endoscopica transnasale in gastroenterologia pediatrica per la valutazione dell’ EoE pediatrica è sicuro, è preferita da parte di pazienti e genitori e ha il potenziale di ridurre drasticamente i costi".

 

Emilia Vaccaro

Joel A. Friedlander et al. Unsedated transnasal esophagoscopy for monitoring therapy in pediatric eosinophilic esophagitis.

https://www.giejournal.org/article/S0016-5107(15)02498-0/abstract 

Giovanna Monti et al. Esofagite eosinofila in età pediatrica. A cura della Commissione Allergia Alimentare della SIAIP.

https://www.siaip.it/upload/riap/1687_esofagite_eosinofila_2014.pdf

 

 

 

 

 

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