Ossa su misura realizzate con la stampa 3D impiantate al Rizzoli di Bologna

di HealthItalyNet

 

All’Istituto Ortopedico Rizzoli sono stati eseguiti 5 interventi, i primi in Italia, utilizzando protesi ossee personalizzate per ogniuno dei pazienti, realizzate con la tecnica della stampa 3D.

I pazienti, di età media intorno ai 25 anni, a seguito di tumore maligno o per precedente impianto di protesi non riuscito, presentavano le ossa del bacino fortemente compromesse,  tanto da poter impedire in futuro la possibilità di camminare.

Per ogni paziente, utilizzando i dati ottenuti da TAC e risonanza magnetica, è stato riprodotto il proprio bacino virtuale, sul quale è stato possibile identificare le parti di osso che andavano sostituite.

Utilizzando le nuove tecniche di stampa 3D, sono stati quindi realizzate delle protesi in titanio trabecolare che consentissero  un inserzione precisa nelle zone in cui si è reso necessario asportare l’osso malato.

Il chirurgo ortopedico Davide Donati, direttore dell’Oncologia Ortopedica dell’istituto Rizzoli che ha effettuato con il suo staff gli interventi, spiega che “il vantaggio per il paziente è la ricostruzione nel modo più appropriato possibile dal punto di vista anatomico dei rapporti tra il suo femore e il suo bacino, che significa la possibilità di una deambulazione corretta dopo l’intervento”.

Un ulteriore ambito di ricerca che il Rizzoli stà perseguendo, spiega  Pier Maria Fornasari, direttore della Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico del Rizzoli, è rappresentato dalla stampa 3D di dispositivi costituiti da sostanze biologiche, un piattaforma di Bioprinting per la realizzazione di dispositivi “custom made”  grazie all’acquisizione di immagini radiologiche da una TAC dual energy.

In un prossimo futuro si potranno utilizzare diversi tipologie di materiale che potranno essere scelti anche in funzione della loro capacità di veicolare al loro interno delle cellule. Questo consentirà di identificare “i costrutti migliori per applicazioni di medicina rigenerativa dell’apparato muscolo-scheletrico e maxillo-facciale, cui faranno seguito specifiche applicazioni sui pazienti”.

Prossimo appuntamento di sicuro interesse è per Venerdì 19 alla “foundation conference” per la presentazione dell’Italian Digital Biomanufacturing Network (IDBN) dove saranno presentati risultati e prospettive della stampa 3D in medicina.

 

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