Iniezioni intra-articolari per il trattamento dell’artrite reumatoide in pazienti con osteoartrite del ginocchio: presente e futuro
di Emilia Vaccaro
L’iniezione intra-articolare di acido ialuronico (HA) ha effetti conosciuti sul miglioramento del dolore e sulla funzione articolare in pazienti con osteoartrosi (OA), mentre poco si conosce sul trattamento dell'artrite reumatoide (AR) in pazienti con osteoartrite del ginocchio.
Questo quanto riportato in una mini review di Chou et al pubblicata recentemente su Journal of Arthritis. In questo articolo, sono stati raccolti studi attuali riguardanti il trattamento dell’artrite reumatoide che suggeriscono una direzione futura possibile per la ricerca di nuovi trattamenti.
L' AR è una poliartrite infiammatoria cronica, anchilosante e progressiva a patogenesi autoimmunitaria e con eziologia sconosciuta, principalmente a carico delle articolazioni sinoviali.
Può provocare deformazione e dolore che possono portare fino alla perdita della funzionalità articolare. La condizione può presentare anche segni e sintomi in altri organi. Si differenzia dall'osteoartrosi perché interessa inizialmente la membrana sinoviale e non la cartilagine, colpisce con meno frequenza e in età più giovane rispetto all'osteoartrosi; sono più colpite le donne.
La causa di insorgenza non è completamente nota. Vi è una risposta infiammatoria della sinovia con rigonfiamento delle cellule sinoviali, eccesso di liquido sinoviale e sviluppo di tessuto fibroso nella sinovia. Colpisce anche l'osso sottostante e la cartilagine, con assottigliamento e distruzione.
Il trattamento comprende la terapia infiltrativa mediante i seguenti farmaci: steroidi, acido ialuronico, e plasma arricchito in piastrine (PRP).
E’ stato dimostrato che l’ iniezione Intra-articolare di corticosteroidi è in grado di fornire un beneficio clinico fino a 6 mesi e più dal termine della cura ed inoltre, da un punto di vista farmacologico, diminuisce l'espressione di proteine citrulle, anticorpi monoclonali F95, peptidilarginina deiminasi in casi di AR sinoviale manifestando anche bassi effetti collaterali. Infatti ciò è dimostrato nelle sottoanalisi dello studio di Gvozdenovic ritenuto da Chou et il migliore tra quelli trattati, nel quale sono state analizzate le radiografie di due gruppi di pazienti con stessi danni articolari a distanza di otto anni dal trattamento ed è stato riportato che i risultati ottenuti sui soggetti sottoposti ad iniezioni intra-articolari di corticosteroidi erano paragonabili a quelli non trattati farmacologicamente .
Da un punto di vista clinico, le iniezioni di corticosteroidi rimangono un modo sicuro, economico ed efficace per la gestione delle osteoartriti correlate ad artrite reumatoide.
Uno studio attuale ha rivelato che l'acido ialuronico (HA) e i fosfolipidi (PL) variano, specialmente nel liquido sinoviale in caso di presenza di una malattia articolare, infatti la concentrazione di acido ialuronico è inferiore in soggetti affetti da AR rispetto ai soggetti sani mentre i fosfolipici sono quantitativamente superiori.
Inoltre, nei pazienti con AR il peso molecolare dell’acido ialuronico (HAMW) risulta inferiore, ciò fa capire quanto giochino un ruolo importante i lubrificanti nei pazienti con malattie articolari.
L’HA è stato utilizzato per l'iniezione intra-articolare in pazienti con artrite reumatoide da molti medici, e le prove attuali hanno rivelato che è utile in soggetti con AR combinata con gonartrosi ottenendo miglioramenti fino a 9 settimane dopo il trattamento, ed è altrettanto efficace nelle fasi II e III della patologia.
Tuttavia, le ricerche attuali per questo tipo di terapia si basano sulla determinazione di un peso molecolare di HA ottimale per ottenere i migliori risultati sui pazienti.
Un altro trattamento oggigiorno utilizzato è basato sull’utilizzo di Plasma arricchito di piastrine (PRP), principalmente conosciuto per la gestione del dolore nelle tendinopatie e artropatie. L'evidenza attuale ha dimostrato che PRP ha effetti potenziali nella riparazione della cartilagine e nei soggetti con osteoartrite, inoltre è stato studiato l'effetto dell'iniezione PRP intra-articolare in artrite indotta antigenicamente nel ginocchio in un modello suino ed è stato dimostrato che l’iniezione di PRP attenua i cambiamenti del percorso dell’artrite lavorando sulla sintesi di mediatori infiammatori.
L’iniezione di PRP può essere considerata una valida terapia in pazienti affetti da AR con artropatie; tuttavia sono da prendere in considerazione il costo relativamente elevato e l'eventuale possibilità di una reazione immunitaria.
L’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali ha mostrato un potenziale terapeutico in soggetti con malattie infiammatorie, ed uno studio attualmente in corso da Wang et al.ha rivelato che l'iniezione endovenosa di MSC prelevate da ombelico umano in pazienti con AR attiva può apportare benefici clinici significativi e persistenti. Infatti nello studio viene dimostrato che animali trattati con iniezione intra-articolare di MSC e affetti da artrite antigene indotta presentavano, a distanza di 48 ore, il diametro articolare del ginocchio (gonfiore) significativamente inferiore rispetto a quelli non trattati con iniezione, ed i risultati sembrano durare fino a 7 giorni. Inoltre, l’erosione della cartilagine, gli essudati dovuti all’infiammazione e gli indici artritici, che mostrano la gravità della malattia, sono stati significativamente ridotti negli animali trattati con MSC continuato per un tempo pari a 7 giorni e la concentrazione sierica del fattore di necrosi tumorale α è scesa di un livello significativo nel gruppo degli animali trattati.
In definitiva l’iniezione intra-articolare di MSC può ridurre la distruzione della cartilagine, il gonfiore alle articolazioni, e l'infiammazione in pazienti affetti da AR, ma l’efficacia e la sicurezza sono ancora da dimostrare.
In conclusione gli approcci terapeutici per l’artrite reumatoide, sia a livello sistemico che locale, hanno mostrato benefici, l’iniezione intra-articolare di corticosteroidi, l’acido ialuronico, il PRP, e le MSC hanno tutti effetti positivi.
I corticosteroidi e le iniezioni di acido ialuronico sono noti per i bassi costi, la sicurezza, e l’efficacia.
I nuovi approcci terapeutici che includono le iniezioni di PRP e di MSC che sono stati studiati da diversi gruppi di ricerca e hanno dimostrato di avere un effetto sulla riduzione del danneggiamento della cartilagine e sull’infiammazione tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per definirne la sicurezza e il regime ottimale di utilizzo.
Emilia Vaccaro
Chou et al. Intra-articular Injection for the Management of Rheumatoid Arthritis Patients with Knee Osteoarthritis-Current Evidence and Future Prospects
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