Menopausa precoce, dalle vampate segnale d'allarme per la salute del cuore
Due studi presentati al congresso dei cardiologi americani suggeriscono che questo disturbo andrebbe considerato come nuovo fattore di rischio cardiovascolare nelle giovani donne, da considerare per individuare quelle più a rischio di infarto e correre dunque ai ripari
di MARIA RITA MONTEBELLI repubblica.itIl primo studio ha interessato 189 donne, intorno o subito dopo la menopausa, nelle quali è stata valutata la relazione tra la presenza di vampate e la capacità di dilatazione dei vasi arteriosi, un marcatore di funzionalità endoteliale. Il numero e la durata delle vampate è stato registrato fedelmente da un monitor che le donne dovevano indossare per 24 ore, mentre la capacità di dilatazione delle arterie è stata valutata attraverso un'ecografia delle arterie del braccio, che riflettono bene il comportamento delle arterie del cuore, le coronarie.
Lo studio ha dimostrato che più frequenti erano le vampate durante le 24 ore, peggiore era la capacità di dilatarsi delle arterie; ma questa correlazione è risultata evidente solo nelle donne più giovani, quelle con meno di 52 anni, mentre era assente nelle donne di età superiore. Molto importante, nel definire le vampate come fattore di rischio cardiovascolare, è risultato il loro numero nelle 24 ore. Le cinquantenni che presentavano 10 o più vampate al giorno, presentavano una capacità di vasodilatazione dimezzata rispetto alle altre, segno che in loro la disfunzione endoteliale era molto più marcata.
"La funzione endoteliale - commenta l'autrice dello studio Rebecca C. Thurston, docente di psichiatria, psicologia ed epidemiologia dell'Università di Pittsburgh - è un parametro molto importante per la salute dei vasi ed è spesso la prima cosa a deteriorarsi nel processo che porta all'aterosclerosi; per questo è considerato un marcatore precoce di rischio cardiovascolare".
Il secondo studio è stato condotto su 104 donne in post-menopausa di 67 anni di età media, non in terapia ormonale sostitutiva e con segni di malattia cardiaca; tutte facevano parte del Women's Ischemic Syndrome Evaluation, uno studio che sta valutando le caratteristiche peculiari delle donne nello sviluppo delle malattie cardiovascolari. La presenza di vampate è stata valutata mediante questionario e le donne sono state assegnate a gruppi diversi a seconda dell'assenza completa di vampate, della comparsa delle stesse in età precoce (a 42 anni o prima) o normale (dai 42 anni in poi).
Anche in questo caso, le donne che riferivano una comparsa precoce delle vampate sono risultate quelle con la minore capacità di vasodilatazione rispetto a quelle che avevano manifestato il disturbo in età più avanzata o che non le avevano mai avute. In generale, oltre il 70% delle donne presentava vampate e sudorazioni notturne durante il periodo di passaggio verso la menopausa. Questi sintomi vasomotori si associano a disturbi del sonno, depressione e scarsa qualità della vita in generale.
Le vampate sono un'intensa sensazione di calore accompagnate da un arrossamento della pelle, soprattutto a livello del tronco e del viso, e da sudorazione; si ritiene siano scatenate dalla carenza degli ormoni femminili e dal tentativo che fa il corpo di dissipare calore nel contesto di un malfunzionamento generale del 'termostato' interno.
"Le vampate - prosegue Thurston - compaiono in un momento della vita di una donna contrassegnato da un aumento del suo rischio cardiovascolare. Poiché gli attuali algoritmi di rischio cardiovascolare non sempre predicono accuratamente la possibilità di comparsa di una malattia cardiaca nelle donne di mezza età, riuscire a comprendere meglio il ruolo dei sintomi vasomotori sulla salute del vasi potrebbe aiutarci a individuare con maggior precisione le donne a più alto rischio".