Parete addominale: “Grazie all’uso di reti bio-sintetiche assorbimento in 18 mesi per i pazienti e risparmio di 140 milioni di euro nei prossimi 5 anni per l’SSN”

Roma, 22 marzo 2017 – Individuare i vantaggi delle tecnologie e metodologie ricostruttive di ultima generazione, dal punto di vista strettamente chirurgico, con uno sguardo alla sostenibilità del Servizio Sanitario Nazionale. 

Questo l’obiettivo del Convegno “I nuovi standard innovativi nella ricostruzione della parete addominale: dalla riparazione alla rigenerazione”, realizzato grazie al contributo non condizionato di BARD.

La chirurgia del laparocele garantisce il ripristino di funzionalità essenziali: posturali, motorie e respiratorie. Per queste ragioni è importante permettere l’accesso all’innovazione tecnologica, al fine di aiutare il chirurgo a garantire il miglior risultato chirurgico per il paziente”. Ha affermato Francesco Corcione, Direttore Dipartimento delle Chirurgie A.O.R.N. dei Colli, Dir. U.O.C Chirurgia Generale, Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli, Ospedale Monaldi, Napoli

Ad oggi per la riparazione della parete addominale viene utilizzato materiale sintetico non assorbibile praticamente per tutti i gradi di rischio, ad eccezione dei casi molto complessi, per i quali si impiega materiale biologico ad altissimo costo. Oggi siamo vicini al superamento dei limiti di entrambi i materiali attraverso le nuove reti bio-sintetiche a lungo assorbimento”.Ha aggiunto Feliciano Crovella,Direttore UOC Chirurgia Generale CTO, Dipartimento di Chirurgia Generale e Specialistica, Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli, Ospedale CTO, Napoli

La giornata è stata anche l’occasione per presentare le evidenze sulle più recenti soluzioni offerte dalla chirurgia addominale, scaturite da uno specifico Budget Impact Model (BIM) del CERGAS dell’Università Bocconi di Milano.

“Lo scopo di questo studio è stato quello di sviluppare conoscenze sulle implicazioni di carattere economico che possano supportare gli "stakeholder" a livello ospedaliero nella valutazione complessiva delle scelte inerenti le reti offerte ai pazienti sottoposti a riparazione di laparocele. Lo studio ha evidenziato come l’utilizzo delle reti bio-sintetiche (con assorbimento a 18 mesi) produca benefici clinici per i pazienti con rilevanti risparmi di spesa per il Servizio Sanitario Nazionale, quantificabili nei prossimi 5 anni in 140milioni di euro ipotizzando 40.000 interventi l’anno”. Ha spiegato Rosanna Tarricone, Associate Dean della Divisione Government, Health and Non Profit della Scuola di Direzione Aziendale dell’Università Bocconi e Professore Economia Aziendale, Dipartimento di Analisi Istituzionale e delle Amministrazioni Pubbliche, Università Bocconi di Milano

“La chirurgia della parete addominale non è una chirurgia minore. Tocca gradi di complessità estremamente diversi che devono prevedere tecniche e materiali differenti a seconda delle diverse condizioni di ogni paziente. Un trattamento non adeguato potrebbe causare un vero disastro parietale, con serie e gravissime complicanze, seppure per una patologia di base benigna. Non si può prescindere al connubio tra tecnologia, clinica e sostenibilità.” Ha detto Diego Cuccurullo, Specialista in Chirurgia Generale, Divisione Chirurgia Generale, Laparoscopica e Robotica. Responsabile UOSD Week Surgery, Azienda Ospedaliera Specialistica dei Colli, Ospedale Monaldi, Napoli

 

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