Maternità e Parto: a Firenze un evento di tre giorni per fare il punto sulle sfide della modernità

FIRENZE, 17 OTTOBRE 2016. La donna, il parto, le sfide della classe medica in una società sempre più multiculturale: di questo, e altro ancora, si parlerà nei tre giorni del convegno Maternità e parto tra scienza e coscienza.

Scopo del Convegno, patrocinato da Azienda USL Toscana Centro, Regione Toscana, Comune di Firenze, Istituto degli Innocenti e Unicef,  è quello di valutare cosa significhino oggi concetti come la maternità e il parto, sotto tutti i punti di vista, in una società che cambia sempre più rapidamente. Il convegno nasce con un’impronta medico-scientifica, ma spazierà a tutto campo: affronterà i diversi approcci alla gravidanza e al parto nelle diverse culture, aspetti religiosi, sociali, storici e culturali, e il tema centrale della formazione della classe medica, per stimolare presso gli operatori sanitari la sensibilità e la conoscenza pratica delle differenti peculiarità culturali, etniche e religiose delle donne che affrontano la gravidanza e il parto nel nostro paese, e per  poter capire anche come si integra il percorso nascita della Regione Toscana con le diverse comunità religiose.

La cerimonia di inaugurazione si svolgerà mercoledì 19 ottobre alle 14.30 a Palazzo Vecchio, alla presenza del Sindaco di Firenze Dario Nardella, Eugenio Giani (Presidente del Consiglio Regionale della Toscana), Cecilia Berni (Programmazione e Sviluppo assistenza materno-infantile e malattie rare e genetiche presso il Consiglio Regionale della Regione Toscana), Paolo Morello Marchese (Direttore Generale AUSL Toscana Centro), e Don Luca Carnasciali (Coordinatore dell’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Salute), con il benvenuto e l’introduzione ai lavori di Paolo Gacci, che è Direttore Scientifico del convegno assieme a Angelo Scuderi, Ostetrico e Ginecologo, e Gian Franco Gensini, Professore ordinario di Medicina interna ed ex Preside della Facoltà di Medicina.

Dopo la cerimonia di apertura, i lavori proseguono sotto la direzione del Professor Gian Franco Gensini e con la moderazione della giornalista Elena Meli, e affrontano a 360° le tematiche collegate alla maternità: dalla cultura, scienza e tecnologia (con Angelo Scuderi) al rapporto tra maternità e religione, affrontato dalla teologa Anita Tosi, fino all’arte (grazie alla storica dell’Arte Lucia Montuschi), al nuovo paradigma della nascita con il pediatra Gianpaolo Donzelli, Presidente della Fondazione Meyer, e persino alla magia (con l’antropologa Michela Zucca).

Secondo Angelo Scuderi «nella nostra società, in cui la tecnologia si è infiltrata in modo pervasivo negli aspetti più profondi e intimi delle nostre vite, è necessaria una riflessione sul rapporto tra scienza tecnologia e nascita. L’impegno deve essere verso un parto e una nascita con la partecipazione della donna nella sua totalità di corpo, mente, e spirito, in sincronia con la natura e i suoi fenomeni biologici ed ormonali per vivere l’esperienza affettiva della nascita con passionalità ed emotività».

Nei due giorni successivi del convegno, i lavori si sposteranno a Palazzo Medici Riccardi, e il dibattito coinvolgerà tematiche come la maternità e il ruolo sociale della donna, la scelta di partorire in acqua, gli aspetti legati a maternità e psiche, la visione di gravidanza, parto e nascita tra letteratura e filosofia, e i temi della dignità e dell’autodeterminazione delle donne.

Una sessione,guidata da Paola Del Carlo e Giuseppe Cariti, Direttori di Ostetricia e Ginecologia rispettivamente presso l’Ospedale Nuovo San Giovanni di Dio e l’AOU Careggi, sarà specificamente dedicata alla tematica del parto tra le donne immigrate. Una tematica di estrema attualità, come spiega Paolo Gacci: «Secondo i dati Eurostat, al 1° gennaio 2014 l'Italia era il quinto Paese dell’Unione europea per popolazione immigrata, con 5,7 milioni di immigrati. Occorre quindi che il personale sanitario sia adeguatamente preparato, e conosca le differenti sensibilità delle partorienti. L’atteggiamento rispetto al parto, il modo di affrontare il dolore, il rapporto con la famiglia, persino la posizione stessa del parto: la maternità è universale, ma molto fattori sono culturalmente determinati; per fare degli esempi, in alcuni paesi non si piange e non si urla in pubblico di fronte ad altre persone, e si tiene dentro ciò che si prova, mentre in altri partorire con il cesareo è da considerarsi vergognoso se non se ne ha davvero bisogno, altrimenti non si viene considerate vere e proprie mamme».

Sempre all’insegna della multiculturalità la sezione del convegno dedicata alle varie sensibilità religiose; la sessione “Pianeta Donna: I valori di fede al femminile nelle realtà religiose” vedrà il giornalista Riccardo Bigi moderare una discussione alla presenza di esponenti appartenenti a varie confessioni religiose: cristiano-cattolica, Hare Krishna, musulmana, ebraica, e buddista.

 

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Daniel Meyer

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