Endoscopia bariatrica, novità contro il nemico “obesità”

di Emilia Vaccaro

ASGE Bariatric Endoscopy Task Force e ASGE Technology Committee Chair mettono in luce nuove terapie endoscopiche per il trattamento dell’obesità. 

 

Una recente revisione sistematica della letteratura e una attenta meta-analisi  eseguite dalla  ASGE Bariatric Endoscopy Task Force e dalla ASGE Technology Committee Chair mettono in luce nuove terapie endoscopiche per il trattamento dell’obesità. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Gastrointestinal Endoscopy.

Attualmente sovrappeso e obesità sono causa di disabilità fisica, di ridotta capacità lavorativa e predispongono all’insorgenza di numerose patologie croniche tra le quali disturbi cardiovascolari ed endocrino-metabolici, che riducono notevolmente l’aspettativa di vita.

Tali disordini sono ormai presenti nella maggior parte dei Paesi occidentali, ma non solo.

Le cause principali di tale diffusione sono da imputarsi principalmente alle abitudini alimentari esclusivamente basate sul consumo di cibi altamente energetici e alla sedentarietà.Nonostante si investa molto sulla ricerca nel settore dell’obesità, non esistono tutt’ora trattamenti farmacologici approvati per tale patologia, in quanto, si riscontrano effetti collaterali di entità più o meno grave che non permettono la commercializzazione degli stessi. Pertanto i trattamenti che riscontrano maggiore successo in questo momento storico sono principalmente quelli chirurgici.

Secondo quanto sostenuto da Christopher C. Thompson, presidente della ASGE Bariatric Endoscopy Task Force, in un recente comunicato stampa: "Le terapie endoscopiche bariatriche offrono una valida e sicura alternativa per i pazienti che non hanno avuto successo nella perdita di peso con la dieta e con l'esercizio fisico” e inoltre "Possono anche essere appropriate per i pazienti che non sono adatti, o non sono disposti a sottoporsi,  ad una procedura chirurgica più invasiva”.

Le procedure di chirurgia bariatrica permettono di ridurre significativamente il peso corporeo e le principali conseguenze associate al sovrappeso quali diabete, ipercolesterolemia, patologie epatiche, ipertensione, apnea ostruttiva del sonno e disfunzioni cardiovascolari ; prolungando l’aspettativa di vita nei soggetti severamene obesi.

Tra i trattamenti chirurgici maggiormente eseguiti ritroviamo il by-pass gastrico, la gastrectomia, il bendaggio gastrico. Tutti questi interventi prevedono un’asportazione o un rimodellamento dello stomaco in maniera tale da ridurre la capacità dello stesso e di stimolare il calo di grelina responsabile del senso di fame.

In dettaglio il by-pass gastrico consiste nel creare una tasca gastrica, che contiene circa 30 ml, anastomizzata ad un'ansa intestinale (digiuno) attraverso una fessura che può variare da 2 a 4 cm.

I succhi digestivi prodotti dallo stomaco, dal pancreas e la bile giungono e si mescolano al cibo dopo 120-150 cm dalla piccola tasca gastrica. Questo intervento prevede che il cibo non attraversi lo stomaco, il duodeno e parte del digiuno

La gastrectomia prevede, invece, l'asportazione di gran parte dello stomaco, ottenendo un segmento gastrico simile ad una grossa banana. Tale struttura posizionata in continuità tra l’esofago ed il duodeno ha un volume pari a circa 150 ml.

Le tecniche chirurgiche bariatriche sono collaudate e abbastanza sicure, purtroppo però, non sono adatte a tutti i soggetti sia per questioni anagrafiche sia per patologie associate alla stessa obesità che possono comportare rischi durante l’intervento.

Pertanto, un’ottima alternativa a tali procedure consiste nell’utilizzo di tecnologie endoscopiche mininvasive. Esse si distinguono per  l’utilizzo di device specifici che vengono rilasciati endoscopicamente nello stomaco e rimossi dopo 6 mesi. Tali device sono detti più genericamente palloncini.

Il pallone intragastrico ha l’obiettivo di rallentare lo svuotamento gastrico e di stimolare i barocettori, presenti sulle pareti dello stomaco, in quanto responsabili del senso di sazietà. Il trattamento endoscopico è molto sicuro e si ha la scomparsa o il miglioramento delle comorbilità nell’80% dei casi accompagnati da una buona riduzione del BMI (indice di massa corporea).

Per determinare se le terapie bariatriche endoscopiche rispondevano alle soglie di prestazioni definite da ASGE PIVI (iniziativa dell’ASGE-Preservation and Incorporation of Valuable endoscopic Innovations), la task force ha esaminato la letteratura pubblicata dal 1988 al 16 dicembre 2014 e trovando dati sufficienti per il palloncino intragastrico attualmente conosciuto come pallone intragastrico Orbera ed il manicotto EndoBarrier bypass duodeno-digiunale (il primo device che viene posizionato endoscopicamente bypassando lo stomaco e sistemato tra il duodeno ed il digiuno rispetto ai comuni palloncini rilasciati nello stomaco).

La task force ha determinato che il palloncino intragastrico Orbera rispetta i limiti imposti dalla PIVI per la terapia dell'obesità primaria e non primaria. A favore di tale device vi sono  una meta-analisi di 17 studi (n=1.683) che evidenzia una perdita di peso in eccesso in un periodo pari a 12 mesi del 25.44% (95% CI, 21.47% -29,41%), e tre studi randomizzati e controllati che mettono in luce una differenza media del 26,9% (95% CI , 15,66% -38,24%) in percentuale di perdita di peso in eccesso rispetto al gruppo di controllo.

La percentuale combinata di totale perdita di peso corporeo è pari al 12,3% (95% CI, 7.9% -16,73%) a 3 mesi dopo l'impianto, 13.16% (95% CI, 12,37% -13,95%) a 6 mesi e 11,27% (il 95% CI, 8,17% -14,36%) a 12 mesi

Nonostante i dati più limitati, la task force ha anche determinato che il manicotto di derivazione duodeno-digiunale EndoBarrier soddisfa i limiti imposti dalla PIVI per la  percentuale di perdita di peso in eccesso a 12 mesi (35%; 95% CI, 24% -46%), ma non quella richiesta del 15% rispetto al gruppo di controllo.

Entrambi i dispositivi hanno riscontato il 5% o meno di incidenza di eventi avversi gravi, indicando  buoni profili di sicurezza basati sugli  standard della PIVI.

Attualmente la task force attende che EndoBarrier  superi i controlli per la commercializazione e la sicurezza negli Stati Uniti come altri palloncini intragastrici.

Al termine di tali valutazioni legate anche alle tecniche di posizionamento e di aspirazione dei device, gli studi riguardanti tali prodotti potranno essere inseriti nella meta- analisi per avere un quadro più completo delle tecniche endoscopiche e dei prodotti ad esse associati.

La revisione mette in luce le recenti approvazioni FDA del  ReShape Integrated Dual Balloon System e dell’ Orbera Intragastric Balloon, risalenti al 29 luglio e al 6 agosto. Secondo quanto enunciato nel comunicato stampa dal presidente ASGE, Douglas O. Faigel: "L’ASGE è lieta che la FDA ha approvato questi nuovi dispositivi e attende di fornire supporto e formazione che permetterà ai nostri membri di utilizzare questi dispositivi come parte di un programma di gestione multidisciplinare del peso corporeo nei pazienti con obesità," ed inoltre “Gli endoscopisti gastrointestinali avranno un ruolo importante da svolgere nella lotta contro questa difficile e crescente epidemia."

 

Emilia Vaccaro

 

ASGE Bariatric Endoscopy Task Force and ASGE Technology Committee, Barham K. et al. ASGE Bariatric Endoscopy Task Force systematic review and meta-analysis assessing the ASGE PIVI thresholds for adopting endoscopic bariatric therapies

https://www.giejournal.org/article/S0016-5107(15)02271-3/abstract 

www.obesità.it

https://www.gidynamics.com/endobarrier-overview.php

 

 

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